Anche Maurizio è “andato”. Si avete capito bene, ci siamo lasciati. Troppo diversi e io letteralmente assorbita dai miei troppi impegni . Sono stata educata “al dovere prima” e quindi per me le occasioni di piacere non sono prioritarie, le metto in fila, dopo, al secondo posto rispetto al lavoro.
Apro la mia bottiglia di vino rosso che verso nel calice non prestando attenzione a quanto ne scende, mi distraggo, e riempio il bicchiere fino all’orlo. E’ il mio elisir della felicità, mi dico. Il vino mi da gioia e mi da ragione. Mai troppo e mai troppo poco soprattutto quando devo prendere una decisione importante. Non mi tiro indietro ad alzare un po il gomito, lo confesso, e in amore sono la prima a fuggire.
“In amor vince chi fugge”, sarà vero? L’amore dovrebbe essere un generatore di forza, di felicità , e di benessere. e fuggendo da esso non si vince ma non si perde neanche, si rischia di diventare acidi arrivando col tempo a diventare vecchie zitelle insopportabili a se stesse.